in libreria IL MIO NOME E' INNA



104 Mhz

( prima pubbl.luglio 2010)

Non un libro ma un link 
che ci riporta alle opere di Ida Travi attraverso la sensibilità critica 
di Alessandra Pigliaru 
e l'introduzione di Francesco Marotta

*
premessa di Francesco Marotta

Il corpomente della parola
*
MERCOLEDI 12 SETTEMBRE ORE  18.30
             OFFICINA COVIELLO Via Tadino, 20 - MILANO 
          Michelangelo Coviello 
          presenta 
          Ida Travi
          IL MIO NOME E' INNA
               Moretti&Vitali sett. 2012

Officina Coviello: ringraziamo Michelangelo Coviello per la presentazione. Dome Bulfaro, Milo De Angelis, Marina Corona, Biagio Cepollaro, Alberto Mari, Maria Pia Quintavalla per i loro interventi. Ringraziamo Stefano Raimondi,  Mariella De Santis, Patrizia Gioia, Viviana Nicodemo... Ringraziamo tutte le altre persone intervenute di cui non conosciamo il nome.

Ufficio Stampa Moretti&Vitali: http://www.morettievitali.it

...continua la poetica espressa in
TA' poesia dello spiraglio e della neve
Moretti&Vitali
Selezione Premio Viareggio 2011
   
Ida Travi
IL MIO NOME È INNA
scene dal casolare rosso
    
postfazione di Alessandra Pigliaru


POESIA IN FRAMMENTI
...da un libro all'altro la poetica di Ida Travi segna una specie di rinascita, nella  contemporaneità, di una forma di  poesia con personaggi. Forma inedita. Qui, in questo libro, Zet, Nikka, Sasa e la stessa Inna vivono in un casolare rosso, tra porte che sbattono e campi innevati, parlano una lingua ridotta all’osso...Sono esseri umani qui chiamati Tolki, i parlanti. Sacri e miserabili, misteriosi e semplici. Dietro di loro si intravede la terra di Zard... ma cos’è questa terra di Zard?


DALLA NOTA DI ALESSANDRA PIGLIARU (*)

“ Inna Zet Nikka e Sasa ci hanno riconsegnato la terra di Zard, sta a noi, a chi ne ha potuto seguire le tracce, dirci ancora schiavi della sfortuna e affidare la nostra responsabilità ad un vento nemico che ci deruba di ciò che siamo, oppure diventare artefici di un’impresa più ampia, quella di diventare grandi. " 


“Bisogna sapersi fiduciosi e privi di risentimento. Lo spazio entro cui ci si muove è nei pressi di un casolare rosso; si sceglie di varcarne la soglia così come di entrare in relazione l’un l’altro. Non c’è alternativa percorribile, si conta piuttosto la vicinanza e si parla, senza mediazioni. In orazione appunto, intesa come unione tra oralità – che fonda la poesia – e relazione – che scalza la cavità della solitudine. Prima dell’incontro con la scrittura il passaggio è cruciale.” (Alessandra Pigliaru)

* Il mio nome è Inna, Moretti&Vitali 2012  postfazione di Alessandra Pigliaru pp. 186,187

Ufficio Stampa Moretti&Vitali: http://www.morettievitali.it

LUIGI BOSCO - RICOMINCIARE DA TA': PER UNA NUOVA MITOLOGIA CONTEMPORANEA