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http://poeticaepoetica.blogspot.it/
Ida Travi, poetessa, scrive anche per la musica e il teatro.
Nasce a Cologne (Brescia) nel 1948, vive a Verona.
Giuliano Manacorda ha scritto di lei: «Ida Travi si avvale di strumenti classici e moderni ... in un discorso insieme arduo e rigoroso che prende l’avvio dall’inizio della vita (da un lato il nutrimento, dall’altro il suono, la parola) il linguaggio come enigma in cui campeggia la parola dove narrazione e poesia si fondono...».
Reading, conversazioni e interviste con Marino Sinibaldi, Giuseppe Antonelli, Loredana Lipperini
a Fahrenheit, Radio Tre Suite, Rai Uno, Radi Svizzera Italiana, Radio Bruxelles, Radio Popolare e altre emittenti.
Sue opere e poesie per musica musicate dal M° Andrea Battistoni, M° Francesco Bellomi, M° Andrea Mannucci, M° Nicola Meneghini, M° Giuliano Zosi.
Suoi radiodrammi sono stati eseguiti dal vivo in varie rassegne ed eventi Musicali: La valle argentata musica di Andrea Battistoni, Sogno invernale con resurrezione ispirato alla figura della poetessa Antonia Pozzi, musica di Andrea Ziviani.
Per Tesi di Laurea in Composizione sono stai musicati suoi testi : Diotima e la suonatrice di flauto: musica e Tesi di Laurea in Composizione di Andrea Battistoni (2012) e Tu sei soltanto in allarme musica e Tesi di Laurea di Composizione Nuove Tecnologie e multimedialità di Nicola Meneghini ( Conservatorio di Trento 2010)
Per l’editore Moretti&Vitali : TA’ poesia dello spiraglio e della neve Moretti&Vitali -Selezione Premio Viareggio 2011, La corsa dei fuochi, 2006 e Neo/Alcesti 2009. Tra I saggi L’aspetto orale della poesia, Anterem 2000, Selezione Premio Viareggio 2001, 3°Edizione Moretti&Vitali 2007. Per lo stesso editore a settembre 2012 sarà in libreria la nuova raccolta di poesia.
Per il teatro Diotima e la suonatrice di flauto La Tartaruga - Baldini Castoldi Dalai 2004. Collaborazioni con Teatro Scientifico di Verona, sue messe in scena a Casa della Poesia Palazzina Liberty a Milano, Teatro Binario Monza, Teatro Camploy di Verona, Palazzo Triennale Milano, Palazzo Tè Monza, Palazzo Gran Guardia Verona.
Per Gli Amici della Scala di Milano ha curato gli incontri del ciclo Il filosofo e il poeta, con Emanuele Severino, Mario Luzi, Carlo Sini e Milo de Angelis.
Collaborazioni con Teatro Scientifico, Uqbarteatro, Casa della poesia di Milano.
Interpreti dei suoi testi a teatro Patricia Zanco, Daria Anfelli. Per le poesie cantate Antonella Ruggiero,Patrizia Simone, Sara Nobis, Lia Lantieri.
Sulla poetica di Ida Travi, tra gli altri, hanno scritto:
(elenco da completare)
Stefano Raimondi recensione a Il mio nome è Inna in Pulp Libri ott. 2012
Tiziano Salari recensione a Il mio nome è Inna in www.anteremedizioni.it 2012Rosa Pierno recensione a Il mio nome è Inna in TRASVERSALE ott. 2012
Fiorangela Oneroso recensione a Il mio nome è Inna in www.anteremedizioni.it ott. 2012
Luca Benassi recensione a TA' in Punto a Capo febbraio 2012
Roberta
Bertozzi recensione
a TA' in Poesia gennaio 2012
Vincenzo Vitiello nota a TA' per Salotto Caracci sett. 2011
Vincenzo Vitiello nota a TA' per Salotto Caracci sett. 2011
Luigi Cannillo nota alla poetica di Ida Travi in Gradiva per Gradiva New York Pubblication 2011
Roberto
Caracci
scheda critica a TA' e a L'Aspetto orale della poesia sett. 2011
Rosa
Pierno nota
critica in www.trasversale.it aprile
2011
Marina
Corona conversazione
in QuiLIBRI gennaio 2012
Marina
Corona
nota a Ta' in poesia 2.0 ottobre 2011
Antonio
Spagnuolo sulla
poetica di Ida Travi in
Il
Denaro 2011
Alessandra
Pigliaru
nota
critica su TA'
http://gliocchidiblimunda.wordpress.com/2011/03/13/ TA'
Franca
Rovigatti
recensione
a TA' in IL Manifesto Maggio 2011
Luigi
Bosco nota critica a TA' in poesia 2.0
maggio 2011
Fiorangela
Oneroso nota
critica a TA' in www. anteremedizioni.it 2011
Stefano
Guglielmin Nota
a Neo/Alcesti La mosca n° 26 – 2012
Stefano
Guglielmin nota a TA'2011 in
http://golfedombre.blogspot.com/2011/06/ida-travi.html
Lorenzo Barani sulla poetica di Ida Travi in Derrida e il dono del tempo Moretti&Vitali 2011
Nicola
Meneghini
Tesi
di Laurea
su Tu sei soltanto in allarme radiodramma in
www.anteremedizioni.it
Roberta
Bertozzi Recensione
Neo/Al cesti La Mosca n°24- 2010
Flavio Ermini su Neo/Alcesti in EquipèCo Rivista d'Arte e Cultura 2010
Sergio
Zanone Sommovimenti
intorno al poema di Ida Travi www.anteremedizioni.it
Alessandra
Pigliaru
Saggio e conversazione
www.ladimoradeltemposospeso.it,
www.radiopopolareverona.it
Alessandra
Pigliaru su TA' in Leggere Donna 2011
Francesco
Marotta la poetica
di Ida Travi in Il corpomente
della parola,
www.ladimoradeltemposospeso.it
Marco
Furia su
La corsa dei fuochi 2008, per Anterem
sito su Tu sei soltanto in allarme (radiodramma)
Giuseppina Rando su Neo Alcesti per Leggere Donna2009
Ivana Cenci su Neo/Alcesti presentaz. ArtAtelier Vicenza 2009
Marco Furia su Neo/Alcesti per Il Fiacre n°9 2009
Giuseppina Rando su Neo/Alcesti per Leggere Donna 2009
Marco Furia per Il Fiacre n° 9 su Neo/Alcesti canto delle quattro mura 2009
Marco Furia per Il Fiacre n° 9 su Neo/Alcesti canto delle quattro mura 2009
Loredana
Magazzeni su
La corsa dei fuochi per Leggendaria maggio/giugno 2008
Ottavio Rossani su La corsa dei fuochi Corriere della Sera web febbraio 2008Simone Azzoni su La corsa dei fuochi opera senza cornice per L'Arena febbraio 2008
Antonio Loreto su L'aspetto orale della Poesia per Poesia Presente gennaio 2008 in L'immaginazione 2008
Alessandra Milanese per La corsa dei fuochi febbraio 2007
Roberto Bertoni su La corsa dei fuochi per Carte Allineate giugno 2007
Marco Ongaro su La Corsa dei fuochi per Tellusfolio maggio 2008
Giuseppina
Rando per Leggere Donna su ‘La corsa dei fuochi’ per Leggere Donna, 2007
Alberto
Cappi su La corsa dei fuochi in La voce di
Mantova maggio 2007
Tomaso
Kemeny per Poesia su La corsa dei fuochi in uscita
maggio/giugno 2007
Stefano
Guglielmin su
La corsa dei fuochi per L’Indice dei Libri maggio/giugno 2007
Luca
Benassi recens. a La corsa dei fuochi per Noi Donne
maggio/giugno 2007
Tiziano
Salari su La corsa dei fuochi in per L’immaginazione
maggio/giugno 2007
Luisa
Bistondi recens. a Diotima e la suonatrice di flauto
L’indice dei Libri 2005
Giancarlo
Calciolari recens. a Diotima e la suonatrice di flauto 2005
www.transfinito.it
Sara
Zanghì nota critica a Diotima e la suonatrice di flauto
L’Immaginazione – 2005
Annarosa
Buttarelli recens. a Diotima e la suonatrice di flauto
Leggere Donna 2005
Maria
Clelia Cardona recens. a Diotima e la suonatrice di flauto
Leggendaria 2005
Luisa
Bistondi recens.
a Diotima e la suonatrice di flauto L'Indice dei libri 2005
Elisabetta Rasy nota a Diotima
e la suonatrice di flauto Corriere della Sera Magazine maggio 2005
Giuseppina Rando recens. a Diotima e la suonatrice di flauto Il segnale 2005
Alessandra Milanese su pres. ‘La corsa dei fuochi’ in L'Arena 2007-04-02
Giuseppina Rando recens. a Diotima e la suonatrice di flauto Il segnale 2005
Alessandra Milanese su pres. ‘La corsa dei fuochi’ in L'Arena 2007-04-02
Paola
Azzolini su ‘Canto del moribondo e del neonato’
2003
Elisabetta
Rasy su Diotima e la suonatrice di flauto per Il Corriere
della Sera Magazine marzo 2004
Luisa
Muraro introduz. a ‘Diotima e la suonatrice di flauto
Baldini Castoldi Dalai 2004
Luisa
Muraro in “Il dio delle donne’ Mondadori 2003 pag. 1 /2
rif: L’aspetto orale della poesia)
Arnaldo Edele su Diotima e la sunatrice di flauto per L'Arena settembre 2004
Luisa
Bistondi recens. a Diotima e la suonatrice di flauto per
Leggendaria 2005
Giuseppina Rando per Leggere Donna su Diotima e la suonatrice di flauto 2004
Literary per Diotima e la suonatrice di flauto nov. 2004
Giuseppina Rando per Leggere Donna su Diotima e la suonatrice di flauto 2004
Literary per Diotima e la suonatrice di flauto nov. 2004
Adriana
Cavarero cit. in ‘Per una filosofia della voce’
Feltrinelli 2003
Libreria
delle Donne di Bologna su L’aspetto orale della poesia
Libri consigliati Scheda 2003
Giulia Niccolai su L'aspetto orale della poesia Il Verri 2002
Sandro
Montalto nota su Il distacco per Il segnale sett. 2002
Fabio
Zannoni su opera Poetica/mus ‘Canto del moribondo e del
neonato’ in L'Arena giugno 2003
Paola
Azzolini su L'aspetto orale della poesia in 'L'Arena' 22
gennaio 2001
Giulia
Niccolai su L’aspetto orale della poesia per 'Il Verri'
maggio 2002
Gio
Ferri nota
in Ant. Critica ‘Verso L’inizio’ 1999 Anterem Edizioni
Giuliano
Manacorda nota su L’aspetto orale della poesia in
Annuario 2000
Gio Ferri su L'aspetto orale della poesia per Testuale 2001
Giancarlo
Majorino su ‘L’aspetto orale della poesia’ in
L’Immaginazione 2001
Alessandro
Fo per
L’indice dei libri su L’aspetto orale della poesia giugno 2001
Milo
De Angelis postfazione a ‘Il distacco’ Anterem
Edizioni 1998
Sandro
Montalto su
‘Il distacco’ Anterem Edizioni in Il segnale 1998
Chiara
Zamboni nota in Ant. Critica ‘Verso L’inizio’ 1999 Anterem Edizioni
Franco
Manzoni nota critica su Schema 1994
Giampiero
Neri nota introd. ‘Regni” Anterem Edizioni 1994
Marosia
Castaldi recensione
a ‘Regni’ – Leggere Donna 1995
AARDT Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino Archivio 2005
AARDT Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino Archivio 2005
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READING RECENTI
LIBRERIA MONDADORI - QUARTO POTERE Contrà Pusterla, 14 - 36100 Vicenza - Tel e Fax 0444 022746
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PER IL LABORATORIO DI SCRITTURA
ARTéMIS
a cura di Ivana Cenci
presenta Stefano Gugliemin
Ida Travi
Tà
(Moretti & Vitali ed. 2011).
Sabato 17 marzo 2012, alle ore 18.00
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Piazza del P opolo, Sermoneta (Latina)
Direzione artistica Bianca Madeccia
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in ' DERRIDA E IL DONO DEL TEMPO'
di Lorenzo Barani
Moretti& Vitali 2011
Pagine di Lorenzo Barani su Ida Travi in
Nota VIII Il tempo della donna e la differenza:
* in Il dischiudersi della bocca e l'alchimia dell'altro
" quel 'senza' di cui non si può fare a meno"
* in "Le parole che posano i piedi per terra"
* in " ...il dono che nasce dall’agire senza perché"
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Ida Travi, "La corsa dei fuochi. Poesie per la musica"
GIANCARLO CALCIOLARI
(27.05.2007)
Qualcosa comincia nel libro di Ida Travi "La corsa dei fuochi. Poesie per la musica" (Moretti e Vitali, 2007, pp. 117, € 18,00) con l’esergo di Antonin Artaud che dice che si tratta di dare alle parole, più o meno, l’importanza che hanno nei sogni, e con l’esergo di Simone Weil che indica come rimedio nell’attesa: trattare gli uomini come uno spettacolo. E questo accade prima che Guy Debord faccia dello spettacolo una società spettacolare da combattere. E qual è l’importanza che hanno le parole nei sogni se non quella di non essere soggette alla padronanza di un “io”? Ma non è solo la libertà della parola a essere ripresa da Ida Travi nei due eserghi, è in gioco la sua originarietà. La parola originaria è inconfiscabile, anche al colmo del martirio come nel mito di Gesù.Come confiscare l’accesso originario se gli esseri umani si muovono come nel sonno di una sentinella?Sentinella che è quella dell’Orestea di Eschilo, come indica l’autrice nella sua nota, che dice “...a chi sa io parlo volentieri, a chi non sa io taccio”.“Su quel parlare e su quel tacere – scrive Ida Travi – corsi a scrivere la prima poesia, ma adesso so che voleva essere un canto”. Un canto al quale è giunta correndo.
Come comunicare, come scrivere, come poetare, come cantare? Come attribuire alle parole l’importanza che hanno nei sogni per non scostarsi dall’originario?
La corsa dei fuochi è la vita, come Ida Travi la percepisce e la intende; e c’è già, la vita, in quel correre a scrivere la sua prima poesia, che voleva essere un canto. Nel senso che La corsa dei fuochi non è una metafora della vita, non è un doppio di un testo non scritto. Le parole sono le cose perché le cose stanno nella parola, e non sono davanti a noi immobili per il beneficio dell’ontologia fondamentale. Nessuna parola nella vita parallela di ogni vita compromessa con il suo duplicato sociale, oscillante tra l’imposizione e l’accettazione. Le citazioni non sono a caso rispetto alla singolarità degli autori citati. La poesia di Ida Travi è della stirpe impossibile di DinoCampana, di Antonin Artaud, e risalendo all’indietro è di William Blake: il granello di sabbia o la goccia di sangue sono lo specchio dell’umanità. Si tratta di vera poesia della vera vita. Questa è la sensazione non solo della poesia di Ida Travi, ma anche della sua nota al libro. La forza delle parole che irrompono nella loro originarietà è coglibile anche negli altri registri della sua opera, da quella teorica de L’aspetto orale della poesia (Anterem Edizioni, Verona, 2000) a quella teatrale di Diotima e la suonatrice di flauto (La Tartaruga/Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2004)
Il libro ha in allegato un CD in cui Ida Travi recita le sue poesie e Patrizia Simone ne volge alcune in tre canti. La musica è di Andrea Mannucci (Edizioni Suvini e Zerboni). Il risultato della permormance audio è intenso, bello, felice, pur nella nudità della vita senza orpelli.
L’originario Ida Travi lo formula così:«È come se noi che guardiamo, qui e ora, nel tempo cosmico e per un soffio, fossimo ancora noi “gli antchi”.»“Per un soffio” è l’originario. “Ancora” è la seconda volta, la nascita come rinascita. “Antichi” indica la classicità raggiunta nella modernità, quella dell’esigenza assoluta di Arthur Rimbaud. Per un soffio, con lo sguardo degli antichi, possiamo ancora leggere cogliendo l’originario e restituirlo ancora in un altro testo.
In Sali sulla piccola altura: Una voce: “Vedo il contadino che esce dal suo secolo e piano fa ruotare il suo mantello porta il lume”
Un’altra voce: “ Tu fingi di guardare e io ci credo,voi del mondo siete tutti pazzi, voi del sogno
fate sempre così.”
Questa lettura dell’epoca è senza più complicità con i suoi presupposti. E ciascuna poesia ha questa forza, senza togliere l’ambiguità moderna che è posta per non richiedere la significabilità delle cose sin dal cominciamento, ossia il pregiudizio.
In Vengono a mangiare: “I calchi imperatori spalancano la bocca, guai se portassero la spada.”
Chi sono i calchi imperatori? Non gli altri e nemmeno l’Altro, ma ognuno nel suo farsi soggetto dell’epoca, marionetta sociale in corsa per un per una partira falloforica.
La forza delle idee, la forza delle immagini e la forza dei miti è costante nelle cinque raccolte che costituiscono La corsa dei fuochi con la quale Ida Travi parla volentieri a chi sa e a chi non sa tace.
In Fate un gesto di carità la voce narrante, che occorre distinguere da Ida Travi autrice, dice: “Qualcuno dovrà pur venire, qualcuno alla fine dovrà pur dirmi qualcosa.”
Sì, perché senza più dovere, volere, potere, sapere come prerogative del soggetto, ci sono forniti dall’opera di Ida Travi gli strumenti per leggerla, anche per leggere la citazione della sentinella.
Noi parliamo volentieri all’interlocutore ignoto, dalla sessuazione impossibile. Mentre i non ignoti errano nello splendore dello spettacolo integrale, prestandosi come rimedio all’attesa, come indica la profezia di Simone Weil. (Giancarlo Calciolari)
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